E’ veramente la fine del regno?

Pubblicato: 1 novembre 2010 in Notizie e politica, Politica
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Oggi sul Times viene dato all’epilogo il regno di Silvio berlusconi in Italia.

Ma sarà veramente così? Quante volte in questi anni abbiamo avuto il sentore che fossimo alla fine dell’epoca berlusconiana ed invece ce ne siamo continuati a ritrovare dentro.

Gli scandali di questi giorni faranno veramente sì che l’opinione pubblica si decida a punire il Cavaliere?

La mia opinione personale è che questa volta ci sia una componente in più, ovvero Fini e Futuro e Libertà. Una parte della destra che da sempre aveva incondizionatamente sostenuto il premier ora sceglie di non appoggiarlo più.
Forse è proprio questo l’ago della bilancia… ma sia chiaro, anche Fini ci sta andando molto cauto, sa benissimo che una mossa falsa significherebbe prendersi la responsabilità della caduta del governo.
Insomma, prima di una mossa decisiva si deve avere la certezza di poter costituire un governo di transizione, cosa che al momento non si puo’ fare, vista la posizione della Lega.

La Lega ha quasi raggiunto l’obbiettivo di arrivare ad approvare il federalismo, suo obbiettivo da sempre… ma perchè allora la Lega vuole le elezioni anticipate? Crede veramente di riuscire a rivincere le elezioni da sola con il Pdl? Comincio ad avere il dubbio che il vero obbiettivo della Lega non sia quello di approvare il federalismo, ma di NON approvarlo.

Cosa sarebbe della Lega una volta che il federalismo fosse approvato? Quale sarebbe l’obbiettivo della Lega… tendenzialmente la Lega potrebbe anche sparire no?

Che dire del Pdl… se veramente esistesse un partito, ci si sarebbe già mossi per trovare una successione a Berlusconi. Il fatto è che il partito NON esiste. Esiste Berlusconi e una fantomatica formazione politica berluscocentrica, senza democrazia al suo interno che non serve a nulla. Serve soltanto a distribuire i candidati sul territorio ed a farli eleggere per clientelarismo.

Se realmente il Pdl fosse una forza moderna e democratica forse il sogno di avere un partito unico del centrodestra non si sarebbe frantumato.

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